Premiazione Concorso Fiabe
Posted by Paolo su 29 aprile 2016
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Il Premio Fiabe degli Angeli di San Giuliano
Posted by Paolo su 23 gennaio 2016
Il tempo per la partecipazione al Premio Fiabe è scaduto. In questi giorni i Giurati saranno impegnati ad esaminare tutte le fiabe e dopo il 20 aprile, conosceremo i verdetti. Altre informazioni sul blog del Premio Fiabe.
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Le Befane Ritardatarie
Posted by Paolo su 7 gennaio 2016
Il 6 gennaio 2016 presso le Grotte di Equi Terme, sono arrivate le BEFANE, ma prima di loro i RE MAGI hanno portato i doni al piccolo Gesù.

Eccoli i Magi!

Che spettacolo!
Poi sono arrivate le Befane ritardatarie; tutta colpa del Befano o Befanotto secondo altri, che ha fatto arrabbiare la moglie e preso randellate con la vecchia scopa della Befana.
Fuggendo, fuggendo sono arrivati sotto la volta della Grotta e qui i due sposi riappacificati, hanno raccontato alcuni fatti della loro vita e…
… pure quella volta che s’incontrarono per la prima volta al ballo e non fu facile per il Befanotto superare la prova! Certo, vi riuscì proprio grazie all’erba petonella!
All’improvviso dall’alto è poi calato un altro Befano, sicuramente dotato di speciali poteri, che ha gettato sui bambini canditi e liquirizie.

Mamma mia che paura!
Meno male che anche lui era un Befanotto buono e ha fatto la gioia di piccini e grandicelli.

Non si finisce mai d’incontrar befane!
Poi c’è stato anche il tempo per ristorarsi.
Dopo le fatiche, il piacere!
Ah, quasi dimenticavo! Caramelle per tutti!
Insomma uno splendido pomeriggio con Befane e tanti, tanti bambini; ma anche genitori e non possiamo non citare le acque del torrente Fagli, che alimentato dalle poderose sorgenti carsiche, hanno fatto del loro impetuoso scivolio verso valle, la COLONNA SONORA della manifestazione.
Ancora altre immagini, come le precedenti, scattate dall’instacancabile Matteo Tollini.
Un grazie di cuore a Legambiente e alla Cooperativa AlterEco, organizzatori della manifestazione; al CAI di Fivizzano per le befane acrobatiche; a Erika Canaccini, per la splendida Befana; alle centinaia di persone accorse tra cui le decine di bamboretti che hanno “spazzolato” ogni caramella caduta al suolo, ogni liquirizia, nocciolina, cioccolata e gomma da masticare.
Alla prossima!

Ciao!
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Festival internazionale di Storytelling
Posted by Paolo su 3 ottobre 2015
Alla fine del mese di settembre 2015, due settimane dedicate all’interessantissima sesta edizione del Festival di Storytelling, nell’incantevole scenario del Parco Urbano dell’Appia Antica a Roma.
Molti gli artisti provenienti da diverse parti d’Italia (Bolzano, Torino, Genova, Roma, Ragusa, ecc.) e da nazioni estere che mostro di seguito.
Ecco gli italiani!
Eh sì! Ci sono anch’io, molto onorato per l’invito e sicuramente divertito per i grandi spettacoli ai quali ho assistito. Alcune immagini ci aiutano a capire meglio.
Nei miei due spettacoli ho presentato la storia del “Gigante intelligente“, dove ho parlato del Dio Poseidone, di terremoto e di “ricostruzione”. Ecco alcune foto in compagnia di Davide Bardi che mi ha accompagnato con la sua strumentazione, veramente varia e di grande effetto!


Poi in compagnia di Paola Balbi e ancora di Davide, abbiamo rappresentato la fiaba di Basile “Lo scarrafone, lo sorece e lo grillo“, con lo stupore della platea, quando lo scarafone… fa quello che deve fare!


Un gran divertimento! E allora per concludere una bella foto di gruppo! Alla prossima.
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Favola della Botte
Posted by Paolo su 30 agosto 2015
Jonathan Swift, compose a partire dal 1697 il suo scritto dal nome : “A Tale of a Tub“, una simpatica e quanto mai realistica allegoria dei suoi tempi, perfettamente esportabile e condivisibile anche oggi a distanza di oltre 300 ANNI.
Mi sono permesso di fare un breve riassunto dalla Prima parte, che ho trovato interessante, spassosa e come già scritto… molto attuale.
Chi avrà la voglia e la pazienza di leggerla, spero ne trovi un sicuro piacimento. Buona lettura!
Favola della botte (Jonathan Swift, 1697) Prima parte
C’era una volta un uomo che aveva avuto tre figli dalla stessa moglie; essi erano nati insieme per cui non era lecito sapere chi di loro fosse il primogenito. In punto di morte il padre convocò i tre figli al capezzale per dettargli le ultime volontà.
Lui non aveva accumulato nessuna ricchezza in vita e quello che gli lasciava erano solo tre abiti, uno per ciascuno; nel testamento aveva previsto tutte le istruzioni su come indossarli e conservarli e aveva previsto una serie di sanzioni per ogni trasgressione e negligenza. Inoltre, il padre, aveva previsto che i figli vivessero insieme, come fratelli e amici; poco dopo spirò.
Una volta effettuate tutte le operazioni per un bel funerale e la dovuta sepoltura, i tre si recarono in città; qui conobbero tre dame delle quali si innamorarono. Le tre donne ricambiarono il sentimento, ma posero degli ostacoli ai loro comportamenti; la loro natura di “campagnoli” contrastava con i comportamenti da cittadini e quindi gli fecero capire, che per conquistare i loro cuori, era necessario adeguarsi.
I tre non si fecero scrupoli e ben presto divennero dei perfetti cittadini: presero a bere, a bestemmiare e a fumare; picchiavano le guardie notturne, imbrogliavano i vetturini, discutevano di salotti dove non erano mai stati, sparlavano di duchesse a cui mai avevano rivolto la parola, parlavano male delle persone in loro assenza e in loro compagnia meledicevano quelle assenti.
Accadde, in quel periodo, che una nuova setta fece capolino e ben presto prese grande considerazione nelle famiglie benestanti. Si trattava delle nuove mode da seguire in ambito di vestiario e le tre dame, posero molta attenzione a queste indicazioni, obbligando i loro tre compagni a rispettarle nella maniera più assoluta.
Fu così che si diffuse in città la moda delle spalline con fiocchi; subito i tre fratelli posero mano al testamento del padre per cercare di capire se tali indumenti fossero a loro permessi. Nel testamento non si faceva alcun cenno alle spalline infiocchettate e allora uno dei fratelli che pareva il più erudito disse che andavano cercate nelle sillabe e poi unite. Anche questa seconda prova non dette il risultato cercato; fu allora detto che le parole dovevano essere nelle singole lettere messe insieme. Con questa combinazione non fu difficile trovare S-P-A-L-L-I-N-E C-O-N F-I-O-C-C-H-I e così le stesse furono definite come Volontà del padre e i tre fratelli le poterono sfoggiare.
Dopo poche settimane, da Parigi arrivò una nuova moda, quella delle passamanerie, ovvero delle bordure che servono per decorare e rifinire gli abiti; sarebbe stato scandaloso uscire per le vie cittadine senza sfoggiare tali rifiniture, ragion per cui i fratelli si misero a rileggere il testamento del padre per cercarvi i riferimenti. Anche in questa circostanza non fu trovata traccia nel testamento scritto e allora lo stesso fratello erudito fece notare che oltre a questo esisteva anche un testamento orale, detto nuncupativo e sulla base di questo gli pareva di ricordare una circostanza; da ragazzo aveva sentito dire da un tizio che aveva sentito dire un servo che aveva udito dal loro padre, che consigliava la passameneria ai figli per decorare gli abiti. Anche gli altri due fratelli si ricordarono di quella situazione e questo sancì il ricorso alla decorazione degli abiti.
Qualche tempo dopo venne di moda una raffinata qualità di raso color fiamma e subito iniziarono le ricerche sul testamento. Fu trovato un riferimento del padre che esortava a porre attenzione ad andare a letto senza aver prima spento le candele, però quel riferimento non fu considerato valido ai fini della questione. L’erudito a quel punto si ricordò di aver letto dei testamenti in cui si allegava un codicillo che di fatto faceva parte delle volontà espresse; il fatto che il testamento del padre ne fosse sprovvisto, mostrava quindi che il documento non fosse completo, ragion per cui si provvide a ultimarlo. Fu così aggiunto un rotolino in pergamena in cui si concedeva di utilizzare tale raso color fiamma e fu quindi possibile indossarlo.
L’inverno seguente un attore molto famoso si mostrò tutto ricoperto di frange d’argento e stavolta consultando il testamento, fu trovato uno specifico riferimento che però di fatto vietava l’uso di tali accessori sui loro abiti. Dopo le dovute ricerche, l’erudito fece notare che un certo Autore utilizzava la parola “frangia” per significare “scopa”. Uno dei fratelli fece notare che però in tal caso, risultava poco accettabile a causa del termine “argentata” che seguiva, ma l’erudito gli fece notare che questo andava inteso in senso mitologico e allegorico. L’altro fratello, allora, obiettò chiedendo perchè il padre avrebbe dovuto vietare di cucire una scopa sui loro vestiti, situazione alquanto improbabile e grottesca. Qui, l’erudito zittì il fratello, dicendo che aveva un modo di parlare irriverente verso le volontà del padre e non andava indagato oltre. Tutto questo servì a pemettere d’indossare le frange argentate sui loro abiti.
Poco tempo dopo venne rilanciata una vecchia moda ormai in disuso: quella di ricamare figurine indiane di uomini, donne e bambini. Su questo argomento tutti e tre si ricordarono bene come loro padre avesse sempre aborrito una simile moda e come ne avesse scritto dimostrando la sua più completa avversione. Il problema fu superato facendo notare che le figurine a cui si riferive il padre, nel frattempo si erano mutate e non erano affatto somiglianti a quelle a cui si era fatto riferimento nel testamento. Convenirono nel giudicare che quelle clausole che il padre aveva posto, andavano esaminate con un po’ di flessibilità e una interpretazione favorevole.
Queste ultime considerazioni, portarono i tre a decidere di chiudere a chiave il testamento in una cassaforte e di riferirsi al suo contenuto, solo ogni qual volta lo ritenessero opportuno.
La successiva moda dei merletti, fu subito giudicata come Volere paterno, senza neppure consultare il testamento, e così via per altrettante situazioni.
Il fratello istruito, nel frattempo, era stato riconosciuto come uno dei maggiori studiosi nell’arte dell’interpretazione degli scritti e per questo ottenne il favore di un grande Signore che lo accolse nella sua casa per fargli da insegnante ai suoi figli.
Quando il Signore morì, l’erudito grazie all’esperienza acquisita, escogitò il modo di inventare un atto di cessione che assegnasse a se stesso e ai suoi eredi l’abitazione del Signore. Così ne entro in possesso, cacciò via i giovani figli del padrone e accolse nella stessa dimora i suoi due fratelli.
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Caves Festival 2015 a Equi Terme
Posted by Paolo su 16 agosto 2015
Il Caves festival 2015 si è svolto in una sola giornata, con una serie di attività all’interno del Geo Park gestito da Legambiente Lunigiana. Nel pomeriggio si sono avute diverse rappresentazioni fuori e dentro le grotte, a formare un “PERCORSO DI RACCONTI“, che le molte persone partecipanti, hanno seguito con interesse e divertimento.
I brevi spettacoli messi in campo, hanno visto la presenza di quattro gruppi diversi di recitanti, lettori e raccontastorie.
Il CENTRO TEATRO PONTREMOLI ci ha impegnati con l’ascolto di una delle leggende lunigianesi più intriganti: “Il Lupo Mannaro“.
Poi è stato il turno delle bravissime Stefania Luisi e Alessandra Rosselli della libreria “La noce a tre canti” che ci hanno intrattenuto con alcune letture molto divertenti; eccole in azione…
Elisabetta Dini, ci ha mostrato la sua interpretazione dell’elfa del “piano di sopra“; poi ci ha incantati con le sue bolle di sapone giganti.
Beh… poi ci sono anch’io! Baffardello delle grotte in eterna discussione con l’elfa del “piano di sopra”.
In conclusione, dopo una deliziosa apericena a base di delicatezze del luogo, vai con la musica popolare in grotta, giusta cornice finale dell’ottima manifestazione creata da Legambiente Lunigiana e fiabeefrane, in particolare con l’apporto di Matteo Tollini, Francesca Malfanti e Luigi Ringozzi, in arte “Ringo“. Altri momenti della festa.
Le foto sono state realizzate dagli amici Matteo Tollini, Emiliano Menchetti e Stefano Castagnetti.
Grazie a tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questa bella festa: agli spettatori, agli artisti, agli organizzatori e in particolar modo ai volontari di Legambiente che ci hanno supportato… senza sosta.
Alla prossima. Paolo
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Prima Festa della fiaba popolare in grotta
Posted by Paolo su 13 giugno 2015
Prima Edizione della Festa della Fiaba Popolare in Grotta
27/28 giugno 2015 – Equi Terme, Fivizzano (MS)
Legambiente Lunigiana, fiabeefrane, insieme al Comune di Fivizzano e al Parco Regionale delle Alpi Apuane hanno promosso la prima Festa della Fiaba Popolare in grotta che si è tenuta ad Equi Terme (Fivizzano, MS – Parco Regionale delle Alpi Apuane) il 27 e 28 giugno 2015.
Due intense giornate di festa e rappresentazione sul tema della fiaba popolare ambientata nella suggestiva cornice di Equi Terme e del suo Geo-Archo Park delle Grotte, con la direzione artistica di Paolo Cortopassi e la partecipazione di Paola Balbi e Davide Bardi della Compagnia di Storytelling “Raccontamiunastoria” di Roma e di Giuseppe Errico di Agenzia “Arcipelago” di Napoli.
Per approfondire la loro conoscenza cliccate su Artisti_Equi2015
La prima giornata, sabato 27, è stata dedicata ai concorsi ed alle presentazioni di mostre e libri.

Collegati alla Festa abbiamo avuto due concorsi: “Racconto la mia fiaba” concorso di recitazione di fiabe popolari e “Il Mondo fatato” concorso per l’illustrazione di fiabe popolari. Eccone alcune fasi con gli artisti premiati nelle due prove.

Il vincitore nella prova delle fiabe
La domenica 28 la kermesse è continuata con narrazioni sceneggiate di favole per tutti i gusti e tutte le età tra il Centro Visite del Parco (mattina) e l’ambiente delle Grotte di Equi (pomeriggio) con spettacolo finale che ha visto partecipare gli artisti della Festa.
Una manifestazione suggestiva, giocosa e adatta per tutti i gusti e le età!
Altre informazioni sul sito delle Grotte di Equi
Di seguito il Programma delle due giornate, stampabile anche in formato pdf.
Paolo
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Fiumi della Lunigiana
Posted by Paolo su 23 aprile 2015
Nel mese di aprile 2015 si è svolto un progetto di educazione ambientale denominato “Dalla Montagna alla pianura”, ideato dal Consorzio di Bonifica n.1 Toscana Nord, che ha coinvolto scolaresche della secondaria di primo grado di Aulla e Licciana Nardi.
Due classi di prima media che separatamente sono state associate ad altrettanti classi provenienti dal comune di Massarosa (LU), per una sorta di scambio d’informazioni ambientali.
Il progetto si caratterizza ne l’effettuazione di lezioni in classe che precedono le uscite sul territorio; solo gli alunni che possiamo definire “autoctoni”, sono i portatori delle conoscenze del proprio territorio e nel sopraluogo effettuato con l’altra scolaresca, fungono da relatori nei confronti degli ospiti. Le visite sono effettuate in entrambi i territori (Lunigiana e Versilia), con la nascita di uno scambio proficuo che si manifesta nei contatti personali tra gli scolari che imparano fresche nozioni ambientali e stabiliscono nuovi rapporti di amicizia.
Il tema sviluppato in Lunigiana è stato dedicato all’importanza dei corsi d’acqua con nozioni base di morfologia fluviale e riferimenti ai fenomeni calamitosi, che negli ultimi sette anni hanno fortemente interessato il territorio in questione, lasciando un segno ancora ben visibile in molti luoghi.
Accompagnati da due splendide giornate di sole di piena primavera, siamo entrati negli alvei del Torrente Aulella in loc. Pallerone per quanto riguarda il comune di Aulla, mentre per il comune di Licciana Nardi abbiamo visitato l’area dell’Anpil in loc. Terrarossa attraversata dal Fiume Magra.
Un aspetto risultato interessante da parte dei giovani scolari è stato quello delle mutazioni presenti in alveo, che nel passare di pochi anni, hanno mostrato morfologie molto differenti e derivanti appunto, dai frequenti e recenti eventi alluvionali. Di seguito le zone visitate nel confronto con fotografie reperite da Google Earth per anni diversi e da Bing Map. Prima Pallerone, evidenziando la situazione della piazza in alveo e le modifiche del corso d’acqua e poi l’Anpil di Terrarossa, con l’estesa erosione operata in sponda sx durante le alluvioni dell’anno 2009.
Altre immagini delle due giornate.
Poi… un primo e timido bagno, inatteso!
Ringrazio Paolo Billi dell’Università di Ferrara per avermi messo a disposizione parte dell’interessante materiale riprodotto nelle lezioni alle scolaresche, Alessio Profetti per la sua professionale collaborazione al progetto e Giancarlo Caselli per il grande entusiasmo che mi ha trasferito.
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VII edizione Festival della Fiaba di Campodimele (LT)
Posted by Paolo su 30 dicembre 2014
CITTÀ DI CAMPODIMELE
AGENZIA ARCIPELAGO ONLUS
Festival della fiaba – Un paese incantato – VII Edizione 2015
Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica

21 e 22 maggio 2015 – ore 10.00 – Borgo antico di Campodimele (LT)
Tutti FUORI… (e piuttosto!)
DENTRO la grande fiaba di CENERENTOLA
da una idea di Giuseppe Errico / Paolo Cortopassi
La Grande Fiaba di Cenerentola interpretata da cantastorie, disegnatori, musicanti, danzatori, burattinai e attori nel borgo antico di Campodimele
Un viaggio fiabesco in compagnia di Cenerentola, la matrigna, le sorellastre, il principe, il Re e altri personaggi da un luogo all’altro, ma anche in compagnia di fate, folletti, orchi e “bimbi sperduti”, attraversando diversi linguaggi (italiano, spagnolo e brasiliano) ma soprattutto vicoli, piazze, angoli del paese e stradine misteriose. Tutto per la gioia di gruppi di bambini, adulti e insegnanti che, non solo potranno assistere ad un unico racconto fiabesco (La Grande Fiaba di Cenerentola), ma partecipare con i loro gesti, parole, movimenti e suoni.
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Premio letterario per ragazzi “Giorgio Gaber”
Posted by Paolo su 29 ottobre 2014
Per conoscere meglio “Giovannin senza paura“, cliccate qui
Infine un brano tratto da “Io come Persona” di Giorgio Gaber (1993)
In un tempo tremendo piano piano ti allontani dal mondo, ma con fatica, senza arroganza, come un uomo sconfitto che riesce a vivere solo rifugiandosi nel suo piccolo mondo. Ma la salvezza personale non basta a nessuno. E la sconfitta è proprio quella di avere ancora la voglia di fare qualcosa e di sapere con chiarezza che non puoi fare niente. È lì che si muore, fuori e dentro di noi. Sei come un individuo innocuo, senza giudizi e senza idee. E se non ti si ferma il cuore è perché il cuore non ha mai avuto la pretesa di pensare. Sei come un individuo impoverito e trasportato al capolinea, un individuo sempre più smarrito e più impotente, un uomo al termine del mondo, ai confini del più niente.
Ma io ci sono, io ci sono io come persona ci sono, io come persona ci sono ancora io coi miei sentimenti ci sono, io coi miei sentimenti ci sono ancora io con la mia rabbia ci sono, io con la mia rabbia ci sono ancora io con la mia voglia di cambiare ci sono, io con la mia voglia di cambiare ci sono ancora.
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