Foto dissesti e interventi
Questa è Fanny sul coronamento di una frana per scalzamento al piede del torrente Vaccareccia, a Patigno di Zeri. Fanny, geologa di grande esperienza, è la mia collega. Qui ho introdotto alcune parole “geologiche” come coronamento e scalzamento al piede, che potete trovare nel glossario.
Qui siamo a Cavezzana Gordana (Pontremoli). Una grossa frana prima con una visione dal suo interno verso valle. Si può notare l’abbondante corpo di frana ancora sul versante (fino al palo della luce che si vede inclinato)
Poi una visione frontale. I due fabbricati sono completamente lesionati e inagibili.
Questa è la stessa foto procedente con indicato, in rosso, il corpo di frana (il materiale che si è staccato dal versante) e con la linea continua viola, il limite del distacco (il coronamento). Sopra la linea viola i terreni sono ancora in posto, ma risultano instabili perchè manca il “sostegno” di valle, ovvero non hanno più il terreno su cui appoggiarsi. In questo caso il corpo di frana è prevalentemente di terreno fine.
Questa è proprio curiosa! Qui siamo nel comune di Mulazzo e ci troviamo di fronte ad una frana “da scampagnata”. Il materiale si è distaccato dal versante a seguito di piogge consistenti; poi è sceso su quel praticello verde e lì, ha continuato a passeggiare (il piano è formato da un verde prato, quasi orizzontale) per circa 30 metri prima di fermarsi. L’albero verde che vedete a destra della foto, leggermente inclinato verso sinistra, era su quel versante, ora privo di vegetazione. In pratica tutta la zolla di terra ha “viaggiato” sul prato, alberi compresi.
Qui abbiamo una caso reale d’intervento. Ci troviamo nell’alta valle Aulella e precisamente a Regnano Castello. La frana è di piccole dimensioni, ma crea alcuni problemi. Innanzi tutto alla viabilità principale che si trova in una situazione di pericolo; inoltre il coronamento della frana si trova al bordo di strada sterrata, che permette il collegamento a serbatoi di acqua potabile. Vi è quindi una necessità pubblica (l’acqua potabile raggiunge alcuni abitati più a valle),di salvaguardare anche tale viabilità. Qui non si ricorrerrà ad interventi “pesanti”, ma bensì ad opere leggere, poco impattanti ed economiche.
Sono passati alcuni mesi e… questo è il risultato. Quelle due “staccionate” che vedete nella foto, si chiamano “palificate in legname e pietrame” e rappresentano una buona scelta d’intervento sulla base delle limitazioni che ho espresso in precedenza.
Sono opere economiche, fatte con materiale che si può reperire nella zona (legno di castagno e pietre) e sono facilmente deformabili (non sono rigide come un muro in cemento armato) per cui resistono ai piccoli movimenti di assestamento; sono poco impattanti visivamente ovvero s’inseriscono nella visuale di un paesaggio meglio di un muro; permettono una buona circolazione delle acque nel terreno e quindi aiutano a drenare.
La foto che segue mostra un versante boscato in versione invernale. Sapete perchè ho sottolineato che siamo in inverno?. La spiegazione è semplice. Dall’inizio della primavera fino all’autunno i boschi sono, ovviamente ricchi di vegetazione sia ad alto fusto (alberi), ma particolarmente di quella bassa (rovi, macchia, piante infestanti e così via). Questa vegetazione bassa, praticamente, nasconde il terreno e rende poco visibili quei caratteri che evidenziano le frane, quali le ondulazioni del terreno, lesioni, contropendenze, rigonfiamenti e via dicendo. Tutti questi elementi sono molto importanti per capire se il versante dove stiamo camminando è in frana o meno. La foto in questione mostra un accumulo di terreno molto evidente, di forma cilindrica che denota qualcosa di strano. In effetti questa forma del terreno ci indica che quello che stiamo osservando è una frana. Essa è stata, successivamente, modellata dalle acque superficiali e addolcita nella forma, ma la caratteristica forma ci dice che quel terreno è una frana. Se avessimo cercato di andare in questo luogo nel mese di giugno, vi posso garantire che sarebbe stata un’impresa molto difficile e saremmo usciti dal bosco pieni di graffi con ferite sanguinanti sulle braccia e sulle gambe. (Non sarà mica pericoloso il lavoro del geologo?)
Qui sotto siamo sempre nello stesso versante della foto precedente e quindi siamo in frana. Leggendo il glossario, questa può classificarsi come frana sospesa, al limite della riattivazione.
Vi mostro alcuni caratteri facilmente individuabili da tutti, che indicano un movimento del terreno. Queste particolarità si possono osservare dagli alberi. Nella parte più alta ci sono alcuni fusti piegati; che vuol dire? Qui il movimento del terreno superficale è quasi costante e l’albero si è quindi adattato a tale situazione, a tal punto da incurvare il proprio fusto e drizzarlo verso l’alto. L’albero sopravvive riadattandosi alla situazione che lo circonda; piega il suo fusto e lo dirige verso l’alto.
Più in basso, invece, abbiamo fusti che non si sono incurvati, ma solo inclinati verso valle. Ciò significa che il movimento è più recente e la pianta non è riuscita ancora a reagire a esso, incurvandosi. Avete capito la differenza?
Frana in roccia sulla strada provinciale per la località Corsanico, nel comune di Montignoso. La foto è stata ritratta mentre alcuni tecnici stanno disgaggiando il versante. In pratica stanno eliminando quelle porzioni di roccia e terra instabili, facendole precipitare in basso. Questa difficile operazione risulta, insostituibile, in situazioni del genere; solo l’intervento umano può effettuare una prima bonifica della frana, intervento che presenta anche un certo grado di pericolosità sia per chi lo effettua che per eventuali persone che dovessero transitare sotto. Ovviamente, però, il transito viene vietato fintanto che durano gli interventi di rimozione e fino a quando non si sia raggiunta una sicurezza tale da evitare rovinose cadute sulla strada.
Vediamo ora alcuni interventi realizzati su versanti in frana. La loro bonifica è avvenuta con opere leggere e drenanti, quali gabbionate, palificate in legname e terre armate.
Le due foto che seguono trattano di opere ancora in fase costruttiva.
Il rifacimento di viabilità.
Ora, vediamo qualche opera su piccoli corsi d’acqua
Un intervento di tipo diverso, reti metalliche ancorate, per evitare non tanto che blocchi di roccia possano cadere sulla viabilità, ma piuttosto porzioni della scarpata superiore, formata da materiali granulari, anche di grosso diametro
Di seguito mostriamo alcuni aspetti nella lavorazione di opere di difesa spondali di un abitato. Le foto sono in sequenza temporale.
L’evento successivo di piena, mostra la piena efficienza dell’intervento realizzato.
Altro intervento sulla viabilità di collina. Qui sotto durante l’intervento…
… e al termine.
thei dr.alberto said
Egregio Paolo,geologo, sarei lieto se mi segnalasse le frane in potenza nella provincia di Massa , in cui opera , inviandola al mio indirizzo che trova nel sito http://www.guidetei.it/pag.13b – Nella riga della segnalazione sarà eseguito un link col suo sito-
Saluti
Thei
thei dr.alberto said
sta facendo un favore ai turisti-Encomiabile
ManMa said
Egr. Geo Paolo, cercavo notizie sulla frana che sta interessando Mulazzo in qs ore a seguito dell alluvione!! Speravo di avere buone notize e mi sono incrociata con il suo blog!!
Fantastico fiabe e frane e si questo PICCOLO mondo antico è proprio così bello con le sue contraddizioni!!! Grazie spero di trovare notizie utili per capire cosa sta succedendo da informazioni certe e competenti.
Paolo said
Gentile Manuela, in questi giorni siamo impegnati su Mulazzo e Pontremoli per le numerose frane, ma più che altro, per le grosse quantità di trasporto solido scaricate dai versanti, che hanno sovralluvionato i torrenti principali, ma anche la maggiorparte delle aste secondarie e minori. Appena possibile proverò a inserire la documentazione fotografica delle situazioni più critiche, da me visionate. Paolo
Paolo said
C’è l’articolo nella home page; più che altro fotografie. Paolo
emanuele said
Signor Paolo approfitto della sua esperienza, ho un piccolo lotto di terreno confinante per venti metri con una strada provinciale ove si verificata una frana per un fronte di circa qrattro metri causa molteplici piogge e convoglio di acque di un condominio a monte confinante con mio terreno la provincia mi a scritto chiedendomi di porlo in sicurezza.Secondo lei se gentilmente volesse rispondermi;tocca a me al condominio o alla provincia stessa e se toccasse a me a chi mi posso rivolgere per avere delle dritte .La ringrazio anticipatamente cordiali saluti Emanuele da Celle Ligure.
Paolo said
Caro Emanuele, questo genere di problemi si possono risolvere sul luogo, ma proverò a scrivere qualcosa. Credo di aver capito che la sua proprietà si trova a monte della Strada provinciale e da questa è partita una frana che ha raggiunto la carreggiata. La regimazione delle acque è di sua competenza e se queste hanno creato un danno a valle, bisogna rimediare; però mi dice che il problema parte più da monte, dal condominio soprastante, che quindi ha lo stessa sua responsabilità nei confronti di chi sta più in basso (Lei?). Un geologo le potrebbe dare un aiuto. Lei abita in Liguria e non conosco il regolamento regionale forestale, che norma anche il RD 3267, ovvero il Vincolo idrogeologico; se fosse in Toscana avrebbe una valida normativa sulla regimazione delle acque superficiali (DPGR 48/R/2003), per aiutarla a risolvere al meglio la questione. Altro, con quello che mi ha detto, non saprei. Se il suo comune ha un geologo, provi a contattarlo e a spiegargli la questione. Un saluto. Paolo