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Le Fiabe per tutti

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    CIAO! Questo è il mio BLOG
    Mi chiamo Paolo Cortopassi e sono un geologo dal 1991. Lavoro nell'Alta Toscana nei settori del dissesto idrogeologico.

    Dal 2004 ho iniziato a sviluppare la mia grande passione per le fiabe , che racconto nei miei spettacoli.

    Le mie storie parlano di animali, bambini, piante, naturalità dei luoghi, ma anche di situazioni difficili dovute al movimento di frane, alla forza delle inondazioni, al tremore dei terremoti...

    Con questo spazio voglio condividere i miei interessi con chiunque possa esserne interessato. Ciao.

    Qui sono con la mia famiglia a Londra.
    Londra 2007

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Festa della Geologia 2024

Posted by Paolo su 27 marzo 2024

Siamo giunti alla terza edizione della Festa della Geologia, che come le precedenti si svolgerà a Equi Terme (MS) nei giorni del 18 e 19 maggio 2024.

Un fine settimana ricco di appuntamenti sul tema della GEOLOGIA; per studiosi e cultori della materia, ma anche per appassionati, per le famiglie e i bambini, per gli amanti della natura geologica, per tutti i gruppi di amici che abbiano la voglia di trascorrere qualche ora al contatto con il meraviglioso ambiente geologico del territorio di Equi Terme.

Il convegno in programma sabato 18 maggio, quest’anno avrà la presenza di quattro giovani laureati in geologia presso l’Università di Pisa, che ci racconteranno delle loro tesi e di interessanti studi; il programma sarà impreziosito da cinque geologi esperti e professori che ci faranno conoscere altri importanti aspetti sulla materia.

La terza edizione vede il patrocinio di Parco delle Alpi Apuane, Consiglio Nazionale dei geologi, Ordine dei geologi della Toscana e Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa.

La partecipazione al geoSeminario, prevede il riconoscimento di Crediti formativi agli iscritti all’Ordine dei geologi.

Di seguito il programma delle due giornate, scaricabile anche in formato pdf.

La Festa della Geologia è organizzata da:

Con il Patrocinio di

SABATO 18 maggio

GEO SEMINARIO su vari argomenti legati al tema della geologia.

Spazio aperto del Circolo La Posta. Inizio alle ore 11. Presenta la geol. Francesca Rossi. Accesso libero.

ORE 11:30

GEOCHIMICA. Dott. Alberto Pio Grassi

Caratterizzazione geochimica di un deposito aurifero nel distretto di Ponce Enriquez, Ecuador. Lo studio riguarda la realizzazione di una caratterizzazione geochimica e petrografica di un deposito aurifero in Ecuador, così da descriverne per la prima volta le varie specifiche condizioni chimico-fisiche dei minerali (e della mineralizzazione).

ORE 12:10

EROSIONE COSTIERA. Prof. Duccio Bertoni. PhD Università di Pisa

Lo stato del litorale apuo-versiliese: l’erosione avanza? La costa apuo-versiliese da tanti anni è soggetta ad intensi fenomeni erosivi che ne hanno modificato profondamente l’aspetto. Tra alcune certezze, e tante incertezze, diamo un’occhiata allo stato di salute delle spiagge della Toscana settentrionale.

PAUSA PRANZO

ore 13:00 – 15:00

ORE 15:00

TERREMOTO. Geol. Stefano Solarino, sismologo e divulgatore scientifico. Primo Ricercatore all’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’INGV.

Dalla penna al pennino. I terremoti prima del sismometro. I sismometri entrano nella dotazione degli osservatori geofisici già a partire dalla seconda metà dell’800, ma è solo dopo il 1960 che la tecnologia consente una registrazione efficiente e continua degli eventi sismici. Tuttavia i cataloghi sismici elencano terremoti avvenuti fino a più di 1000 anni fa. Come sono state ricostruite le loro caratteristiche? Qual è il valore scientifico di questi dati? Cosa rappresentano nel quadro generale della sismicità nazionale e soprattutto della pericolosità sismica?

ORE 15:40

IDROGEOLOGIA. Dott. Alessio Pardini

La conoscenza degli acquiferi costieri: un percorso non derogabile per la protezione e la gestione della risorsa idrica. Un caso di studio nell’area del Bosco della Versiliana (Versilia). L’intrusione marina è un fenomeno che ormai da anni sta interessando estere aree delle pianure costiere, peggiorando la qualità delle acque e compromettendo la potabilità e l’utilizzo in agricoltura delle stesse. Lo studio di questo fenomeno mediante approcci multidisciplinari idrogeologici-idrogeochimici svolge un ruolo fondamentale per la salvaguardia e gestione degli acquiferi costieri.

ORE 16:20

GEOTURISMO. Geol. Alessia Amorfini, Coordinatore del Comitato Nazionale dei Geoparchi UNESCO.

La rete dei Geoparchi mondiali UNESCO: valorizzare il patrimonio geologico e sostenere le comunità locali. Breve excursus sulla rete mondiale dei Geoparchi con particolare riferimento alla nascita e allo sviluppo della rete, ai temi e agli elementi fondanti del riconoscimento UNESCO

ORE 17:00

DINAMICA FLUVIALE. Dott. Simone Farinelli

Alla ricerca degli antichi tracciati dei corsi d’acqua mediante indagini multidisciplinari: un esempio sul Fiume Arno”. Il cambiamento del percorso dei fiumi nel tempo riveste un ruolo cruciale per le comunità, che va oltre il solo ambito geologico. La ricerca degli antichi tracciati dei corsi d’acqua, attraverso un approccio multidisciplinare storico-geologico, può fornire supporto non solo a discipline come l’ingegneria e l’idrogeologia, ma anche alla ricostruzione storica delle comunità.

ORE 17:40

GEOTERMIA. Prof. Paolo Fulignati e dott. Evelina Dallara, Università di Pisa

Cosa è la Geotermia? Caratteristiche principali di un sistema geotermico, sviluppo di sistemi idrotermali e usi diretti e termoelettrici della risorsa. Nuove ricerche sul campo geotermico di Larderello (PI).

ORE 18:20

GEOLOGIA MARINA. Dott. Gabriella Raffa – PhD student Università di Pisa

Nell’Abisso della Conoscenza: Geologia Marina e il Mistero dei Fondali. Grazie alla geologia marina, scopriamo i segreti delle profondità marine e comprendiamo meglio la storia della Terra. Con tecnologie avanzate come sonar ad alta risoluzione e veicoli subacquei, esploriamo i fondali marini, svelando misteri geologici e l’impatto delle variazioni del mare nel tempo. Ogni scoperta ci avvicina alla comprensione dei segreti sottomarini e del ruolo cruciale dell’ambiente marino nel plasmare il nostro pianeta.

Conclusione Geo Seminario ore 19:00

GEO CORNER Accesso libero – dalle 14:00 alle 19:00

  • Ordine Nazionale dei geologi. Geol.gi Valentina Casolini e Michele Baldini
  • Ordine dei Geologi della Toscana. Geol. Alessandro Cortopassi (da confermare)
  • Geognostica Apuana srl . Le indagini per l’analisi geotecnica e sismica dei terreni, geol.gi Francesco Giusti ed Emanuele Michelucci.
  • Geol.gi Marco Santarelli e Paolo Starita, rappresentazione di alcune caratteristiche geologiche.
  • Piccola esposizione di fossili e minerali, con la geol. Carla Italia

APUAN GEO LAB Accesso libero – dalle 10:00 alle 19:00

  • La miniera di rame di Aiola ed i minerali, le pietre e i marmi dei dintorni di Equi terme. Pannelli ed esposizione di minerali e cabochon realizzati con marmi e pietre locali. A cura del Gruppo Mineralogico Paleontologico Versiliese (GMPV)
  • Esposizione di immagini del terremoto Lunigiana Garfagnana del 1920.
  • Lapidarium Apuanum, piccola esposizione di blocchi di marmo dall’epoca romana ai giorni nostri (nello spazio giardino).

LA BUCA DELLA GEOLOGIA Accesso libero – dalle 10:00 alle 19:00

Esposizione permanente con rocce, minerali e fossili, modellini sul terremoto, tavolo degli esperimenti, pubblicazioni. Esposizione di Trilobiti con ben 25 campioni. Sarà possibile esaminare i materiali esposti, toccando e maneggiando con cura i campioni in modo da scoprirne i particolari. Assistenza della geol. Fanny Milano.

GEO-ARCHEO-ADVENTURE PARK delle Grotte

Visite alla grotta carsica, la Tecchia preistorica e il Museo digitale.

Richiesta prenotazione al 338 5814482

DOMENICA 19 maggio

TREKKING SU SENTIERI GEOLOGICI

con partenza e arrivo da Equi Terme. Richiesta prenotazione al numero 370 3796651. Costo 5 €. Ritrovo alle ore 8.45 presso Buca della Geologia – Equi Terme. Orario percorso dalle 9 alle 12.

Sentiero delle Alluvioni e dei Terrazzi, salita ad Aiola; Sentiero della Faglia e salto temporale di 200 milioni di anni. Con guide GAE e geologi. Escursione facile per tutti; Lunghezza 5km; dislivello salita 150m; obbligatorie scarpe con suola scolpita; rifornimento acqua sul tracciato.

Ore 12.00 – 12.30. Il GMPV presenterà il proprio lavoro dal titolo: La miniera di rame di Aiola ed i minerali, le pietre e i marmi dei dintorni di Equi terme. Accesso libero presso Apuan Geo-Lab

APUAN GEO LAB Accesso libero – dalle 10:00 alle 18:00

  • La miniera di rame di Aiola ed i minerali, le pietre e i marmi dei dintorni di Equi terme. Pannelli ed esposizione di minerali e cabochon realizzati con marmi e pietre locali. A cura del Gruppo Mineralogico paleontologico Versiliese (GMPV)
  • Esposizione di immagini del terremoto Lunigiana Garfagnana del 1920.
  • Lapidarium Apuanum, piccola esposizione di blocchi di marmo dall’epoca romana ai giorni nostri (nello spazio giardino).

LA BUCA DELLA GEOLOGIA Accesso libero – dalle 10:00 alle 18:00

Esposizione permanente con rocce, minerali e fossili, modellini sul terremoto, tavolo degli esperimenti, pubblicazioni. Esposizione di Trilobiti con ben 25 campioni. Sarà possibile esaminare i materiali esposti, toccando e maneggiando con cura i campioni in modo da scoprirne i particolari. Assistenza della geol. Fanny Milano.

ore 15.00 – 16.00

Attività ESTRATTIVEGeol. Antonino Criscuolo

Rinvenimento di semilavorati romani nelle cave di Carrara. Con la rimozione dei ravaneti storici, nelle cave di marmo riemergono fronti di scavo e semilavorati di epoca romana, in differenti tipologie e fasi temporali. Accesso libero presso Apuan Geo Lab

GEOLOGIA PER FAMIGLIE

presso giardino della Buca della Geologia

Ore 15.00-16.30

Geol. Giovanna Lucia Piangiamore, Ricercatrice INGV e geol. Valentina Casolini, CNG.

I Rischi naturali: giochiamo per conoscerli e imparare a proteggerci. Un serious game a squadre che affronta il tema dei rischi naturali per riflettere insieme su come proteggersi e fare le giuste scelte per rischiare meno. Gioca con noi e scoprirai se sei un vero Risk Detective!

Ore 16.30 – 18.00

Prof. Anna Gioncada, Università di Pisa e geol. Paolo Francesco Cortopassi

Come riconoscere un piede da una roccia. Chiacchiere ed esperimenti sulla geologia. Cominciando con una breve, ma utile storiella, capiremo l’importanza della geologia nelle sue tante rappresentazioni, passando dai minerali, ai vulcani, dai percorsi sotterranei delle acque, ai fossili…

Conclusione Festa della Geologia ore 18.00

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Festa della Geologia 2022

Posted by Paolo su 10 giugno 2022

Equi Terme

Il 4 e 5 giugno 2022 a Equi Terme nel comune di Fivizzano (MS) si è svolta la Festa della Geologia; un fine settimana che ha allietato il paese con escursioni su sentieri geologici, seminari tecnici, viaggi nelle grotte carsiche, spazio bambini e molto altro. Di seguito il programma della Festa.

Nelle mattine di sabato e domenica le escursioni sui sentieri hanno fatto scoprire alcune particolarità geologiche, molto apprezzate dagli intervenuti. Il percorso di sabato ha visto la partecipazione del geologo esperto in cave e miniere Sergio Mancini, che ci ha mostrato diverse caratteristiche legate sia alle cave di Quarzite che di altri materiali, raccontando aneddoti sulle faticose metodologie di estrazione e trasporto di tali materiali, che hanno interessato tutti i presenti. Ecco alcune foto della escursione di sabato.

Il gruppo al completo (eccetto per chi fotografa!) nella piazzetta di Aiola.

Anche nella mattinata di domenica abbiamo avuto molta affluenza; l’escursione ha interessato il fondo valle del torrente Lucido di Equi, raggiungendo in seguito il pittoresco abitato di Aiola come nel giro di sabato. Stavolta abbiamo parlato di depositi alluvionali, terrazzi fluviali, ghiaie cementate, ghiacciai e molto altro. Ecco alcune fotografie della escursione.

La consueta fotografia di gruppo nella stessa piazzetta di Aiola.

I seminari sono risultati molto interessanti per il pubblico presente, con argomenti vari improntati sul territorio di Equi, ma non solo. Gli argomenti affrontati nei due giorni sono stati veramente molteplici e molto approfonditi.

Siamo partiti con il Terremoto del 7 Settembre 1920, il sisma conosciuto come il più significativo per questa parte di territorio della Toscana settentrionale; il sismologo Stefano Solarino, primo ricercatore INGV, ci ha intrattenuto con la sua brillante esposizione, richiamando l’attenzione dei molti intervenuti.

Sergio Mancini, che già abbiamo imparato a conoscere nell’escursione del sabato mattina, ci ha parlato di georisorse e materiali utili del territorio di Equi Terme, con frequenti richiami alle florenti attività estrattive presenti in loco fino agli anni 70.

A conclusione della prima giornata, due curatori del Museo di storia naturale dell’Università di Pisa con sede a Calci, Simone Farina e Chiara Sorbini, ci hanno parlato delle faune a mammiferi nel territorio toscano degli ultimi 100.000 anni, ricordandoci come fossero presenti anche ippopotami e rinoceronti!

Il seminario di domenica pomeriggio è iniziato con il docente di geologia presso il Dipartimento di scienze della Terra dell’Università di Pisa Giancarlo Molli, che ci ha spiegato con un linguaggio tecnico ben comprensibile, la situazione tettonica di Equi Terme, l’emersione (esumazione) delle Alpi Apuane e i terremoti che ne derivano tutt’oggi.

Roberto Giannecchini docente di Geologia Applicata presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, partendo dall’evento alluvionale che sconvolse questa parte di Toscana nel 1996, ci ha fatto riflettere su eventi piovosi simili e sulle criticità che creano sul territorio.

Gli ultimi due interventi in programma, pur avendo in comune il tema dei cambiamenti climatici, lo hanno analizzato in modi differenti. Giovanni Zanchetta, docente di Geochimica e Vulcanologia presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa, ci ha parlato dell’importanza delle grotte per la ricostruzione del clima passato, informazioni necessarie per la comprensione del nostro futuro.

Giovanna Piangiamore ricercatrice INGV, ci ha fatto riflettere su alcuni cambiamenti climatici e sui ruoli che l’informazione dedica a questi eventi. L’intervento caratterizzato da uno scambio diretto tra spettatori e relatori è servito per prendere maggiore coscienza su questo genere di notizie.

Di seguito alcune immagini dei seminari. L’introduzione e i saluti di benvenuto sono stati effettuati dal vicesindaco di Fivizzano, Giovanni Poleschi.

La geologa Francesca Rossi ha presentato i vari relatori nelle due giornate della Festa

Il Geo corner ha raccolto alcuni geologi liberi professionisti e non solo, che hanno dedicato un pomeriggio del loro tempo a spiegare l’attività lavorativa specifica del geologo, accompagnati da vario materiale, come un Penetrometro statico dinamico della ditta Pagani, un drone, attrezzature per indagini sismiche tra cui un tromino, attrezzature per indagini su roccia (pettine di Burton, sclerometro, bussola da geologo), un teodolite elettronico, oltre a pubblicazioni e cartografie varie. A questi si sono aggiunti una collezione di fossili e minerali privata, un fuoristrada della Protezione Civile dell’Unione di Comuni della Lunigiana, rocce e ulteriori minerali da classificare. Ecco le immagini degli intervenuti

Il penetrometro statico dinamico della Geognostica Apuana, presente alla Festa con i geologi Francesco Giusti ed Emanuele Michelucci

Sabato pomeriggio nello spazio bambini ho spiegato ai giovani intervenuti, come fare a riconoscere un piede da una pietra, l’importanza di imparare alcuni tipi di rocce e alcuni metodi sbrigativi per aiutarci. Non fatevi trarre in inganno dalle foto che seguono; prima un po’ d’introduzione al problema, ma poi geologia anche per loro!

Una Festa che ha ribadito più volte, una geologia per tutti e speriamo di essere riusciti, un pochino, ad incuriosire i vari partecipanti presenti nei due giorni.

Ringrazio Matteo Tollini per l’organizzazione e per molte delle foto che sono le sue; Francesca Malfanti per il grande aiuto; Germano Ginesi per l’escursione di sabato insieme alla Simona Baldi. Luigi Terenzoni per il “salvataggio” nell’escursione di domenica. Luigi Darliano per una parte delle foto qui mostrate. Il geologo Antonino Cruscuolo per le sue descrizioni sul Lapidarium Apuanum; il geologo Paolo Lunini di MeteoApuane. Tutti i geologi e colleghi del Geo corner già citati. Tutti i relatori degli splendidi seminari, che hanno elevato l’interesse per la manifestazione. Il paese di Equi Terme per l’accoglienza riservata agli ospiti.

Di seguito altre foto della festa e non mi potevo di certo dimenticare della mia amica e collega Fanny Milano.

Eccola l’altra ideatrice della manifestazione: la geol. Fanny Milano. Il suo aiuto è indispensabile.

A presto. Paolo

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La Buca della Geologia – Inaugurazione

Posted by Paolo su 12 agosto 2021

Il 31 luglio 2021, finalmente, abbiamo inaugurato il piccolo museo della geologia di Equi Terme e nello stesso giorno ho presentato un libro sulla geologia per grandi e piccini.

Abbiamo scelto tale data essendo in contemporanea con “Le Notti dell’archeologia“, manifestazione edita dalla Regione Toscana, che da diversi anni si svolge anche presso la Tecchia Preistorica di Equi terme; in tal modo abbiamo raccolto più attività nella medesima giornata.

Ecco alcune fotografie del pomeriggio.

La Buca della geologia vuole diventare un luogo accessibile per chiunque sia interessato a conoscere alcuni aspetti della geologia e non solo; qui sarà possibile prendere in mano ogni singolo campione di roccia, fossile e minerale per poterlo esaminare da vicino e per scrutarne i minimi particolari con l’ausilio di lenti e microscopi.

Come è possibile immaginare osservando la foto che segue, si potranno effettuare anche piccoli esperimenti per l’identificazione dello specifico campione di roccia o minerale, per vagliare e raggruppare terreni per dimensione e per osservare il loro meccanismo di sedimentazione dentro un cilindro pieno d’acqua. Inoltre, comprendere i meccanismi che originano un terremoto e i suoi effetti sulle costruzioni; capire come avvengono le frane e quali sono le principali cause.

Altre fotografie della giornata.

La Buca della Geologia come un luogo dove il visitatore, oltre all’interesse, troverà anche il modo di partecipare attivamente nella scoperta; egli, infatti, potrà toccare, soppesare, osservare i minimi particolari e scoprire i meccanismi di uno specifico fenomeno. Una percezione che potrà andare ben oltre la sola osservazione.

Al momento non abbiamo la possibilità di restare aperti con orari stabiliti. Per questo motivo, chi fosse interessato a visitare la Buca della Geologia nel periodo compreso tra sabato 14 e domenica 22 agosto, potrà rivolgersi presso la biglietteria delle Grotte di Equi Terme per concordare un orario di visita.

Speriamo che in futuro tale attività possa essere ampliata in modo più regolare e duraturo.

Alla prossima. Paolo

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La Buca della Geologia – INTRO

Posted by Paolo su 7 luglio 2021

Sono passati circa due anni dall’ultimo articolo dedicato alla Festa di Taponecco. Il 2020 e il 2021 ancora in corso, sono stati caratterizzati dalla terribile epidemia che ha ucciso tantissime persone, molti nostri cari e parenti, purtroppo. Per i fortunati come il sottoscritto, che non hanno subito criticità personali dal Covid 19, è stato un lungo periodo anche per pensare, ragionare a fondo su argomenti per i quali non ci si era più dedicati da lungo tempo.

Il modo di reagire alla situazione è stato quello di ritornare con forza al mio principale interesse, la geologia; così, pur contrastando difficoltà e imprevisti e grazie alla collaborazione con la Cooperativa AlterEco di Fivizzano che da parecchi anni si occupa di attività su turismo e comunicazione, sono riuscito a organizzare un’idea, un sogno che tenevo tra i pensieri da molto tempo: un museo sulla geologia. Museo è una parola grande per ciò che sto formando, ma rende l’idea; si tratta infatti di una sala sulla geologia dove ho raccolto campioni di rocce e terreni, minerali, fossili, pubblicazioni e riviste sulla materia e modellini. La sala si trova a EQUI TERME nel comune di Fivizzano (MS) e si chiama la BUCA della GEOLOGIA, in onore alla più famosa sorgente La Buca di Equi, che insieme all’altra sorgente denominata Barrila, possiede il primato di maggiore portata delle Alpi Apuane, stimata nelle piene più poderose in circa 15.000 litri al secondo.

La sala dove ho allestito la Buca della Geologia, si trova nei locali del vecchio ristorante “Da Felice“, non più utilizzato allo scopo da diversi anni. I proprietari mi hanno gentilmente concesso l’utilizzo dei locali e per questo gli sono molto riconoscente.

Il locale inutilizzato da anni, ha avuto bisogno di operazioni di manutenzione quali una accurata pulizia, un ripristino parziale degli intonaci interni e la tinteggiatura dei muri. Ecco una fase delle operazioni di miglioramento…

Al termine dei lavori ho provveduto a “sballare” il materiale da allestire, già presente nei locali; i vari oggetti sono stati collocati su appositi tavoli, prima di essere classificati e ordinati. Di seguito le prime fasi di accumulo dei vari materiali.

Anche per il materiale cartaceo è stata trovata la giusta collocazione. Nella foto a fianco, la piccola libreria con documenti sul terremoto e nella parte inferiore, campioni di concrezioni delle grotte.

Con l’insostituibile aiuto della mia amica e collega Fanny Milano con la quale collaboro sin dal Pleistocene Superiore, siamo passati ad una prima fase di classificazione dei campioni di roccia, non prima di recuperare una vetrinetta dove esporre i campioni più delicati tra minerali e fossili. Ecco alcune immagini della vetrinetta.

A seguire le prime operazioni di classificazione dei vari campioni di roccia.

Un piccolo spazio l’abbiamo dedicato alle sperimentazioni, con un tavolo dove sono raccolti i modellini, i vari tipi di terreni, setacci, contenitori di plastica e materiale vario, con i quali condurre piccoli esperimenti.

La Buca della Geologia non è ancora aperta. Dobbiamo terminare la classificazione delle rocce e altre migliorie per le quali avremo bisogno di un po’ di tempo. Speriamo di renderla fruibile entro la fine del mese di luglio 2021.

L’ingresso sarà libero e chiunque potrà toccare i campioni di roccia per esaminarli da vicino. Non una mostra, quindi, solo da guardare, ma anche per toccare, osservare da vicino ed eventualmente provare piccoli esperimenti con l’aiuto di esperti.

In questa condizione di restrizioni legate al Covid 19, come per tutti gli altri luoghi visitabili, saranno presenti regole che permetteranno la fruibilità in modi un po’ più complessi, ma accettabili.

Vi terrò informati non appena avremo la certezza della data di apertura. A presto.

Paolo

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Taponecco, Fiabe nel Borgo

Posted by Paolo su 6 agosto 2019

Sabato 10 e domenica 11 agosto con inizio alle ore 16, Taponecco (comune di Licciana Nardi – MS) ha ospitato numerose persone, tra cui decine e decine di bamboretti festanti e bramosi di divertimento.

Così è andata in scena la prima uscita di Fiabe nel Borgo.

All’inizio del paese i Timonieri Erika Canaccini e Paolo Cortopassi, tra una burla e una birbonata, hanno accolto i convenuti e li hanno trasportati all’interno del borgo, dove ad attenderli vi erano alcuni punti di sosta. Qui hanno incontrato artisti e cantastorie, trascorrendo un pomeriggio divertente.

Erika Canaccini
Paolo Cortopassi

La prima sosta è stata all’ombra di un pergolato per ascoltare le divertenti storie di Emanuela Bolco, attrice romana eclettica e bravissima animatrice.

Emanuela Bolco

Ecco alcune immagini di Emanuela alle prese con bambini e genitori.

Nella seconda sosta, abbiamo trovato i simpatici operatori del Centro Icaro di Costamala, con una fiaba rappresentata da uno strano personaggio e con un divertente laboratorio finale.

La terza sosta, è stata quella della Regina delle storie di Taponecco, Lidia Travaglini, che nell’aia racchiusa tra i vicoli del borgo, ha raccontato le sue divertenti fiabe popolari tramandate oralmente da generazioni.

Lidia Travaglini

Spazio per i due cantastorie, che altri non sono che il vulcanico Mario Badiali e l’estroso Paolo Ercolini, per ascoltare e cantare musiche popolari e storielle divertenti.

Mario Badiali
Paolo Ercolini

Spazio anche per I Novellieri, giovani scolari della media di Licciana Nardi, coadiuvati dalla bravissima insegnante Sabrina Facchini; hanno rappresentato una novella dal Decamerone di Boccaccio, riscuotendo molto successo.

All’entrata del paese, i visitatori hanno potuto osservare quattro splendidi disegni di Maria Rosa Giorgi, riguardanti la Storia di Cappuccetto Rosso.

Ovviamente non poteva mancare l’aspetto culinario, qui allietato dalle Focaccette della Pro Loco Malaspina e dalle Frittelle e Pattone che hanno trovato posto nei vari angoli del borgo; così come il caffè, le torte, il gustoso miele e altre prelibatezze nostrane.

Ecco Mario che tra una focaccetta al gorgonzola e una alla coppa, intrattiene i presenti, con i suoi goliardici canti

L’Associazione Amatafrica era presente nella parte alta del paese per ricevere un contributo per la propria attività, con una interessante Pesca di beneficenza.

A partire dalle ore 21 nell’aia di Lidia, ancora fiabe per tutti fino a tarda serata; ecco alcuni momenti delle due serate.

Tanto son magiche le fiabe, che Lidia si… sdoppia!

Un ottimo successo, che ci ha molto gratificato. Due giorni di racconti e canti, all’insegna del divertimento.

Ecco altre foto della festa.

La piccola raccontastorie Ginevra (3 anni).

Alla prossima. Ciao!

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Spettacoli Estate 2019

Posted by Paolo su 3 agosto 2019

Salve a tutti. Dopo più di un anno torno ad aggiornare il mio blog, che AVEVO CHIUSO per motivi personali.

Un anno è passato e molto è cambiato; tante situazioni non si potranno più ripresentare, diverse possibilità al contorno si sono profondamente modificate.

Ma ora è tempo di ricominciare.

Campodimele 2016

Festa di Tellaro (SP) per il secondo anno di seguito. Sulla parte alta del paese, insieme ad alberi trampolieri, per una serata divertente.

La festa deve cominciare

Il Baffardello delle Grotte è tornato!

Prossimamente!

Fiabe nel Borgo a Taponecco (Licciana Nardi – MS)

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Spettacoli Estate 2018

Posted by Paolo su 23 giugno 2018

Il 15 luglio è ritornato Il Baffardello delle grotte, ad Equi Terme, portando i suoi Chiacchiericci sulla geologia.

Abbiamo parlato del CICLO DELLE ACQUE, in una incredibile storia che ha visto la lepre di nome LEPRE, come protagonista assoluta.

Ecco alcune immagini del pomeriggio, terminato con una merenda al fresco della grotta della Buca.

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Il 15 giugno, con lo “Slow Travel Feast” di Filetto (MS), in un pomeriggio d’inizio estate, nello splendido scenario della Selva di Filetto.

Abbiamo parlato di rocce e di terremoto, coadiuvato dall’anziano Baffardello Budino, che si è presentato con uno sfrenato balletto (solito esibizionista!)

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Poi  con i simpatici bamboretti presenti, abbiamo provato i movimenti dati dalle Onde P e da quelle S; è andato tutto bene!

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E per finire… ecco come si muovono i grattacieli!

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Alla prossima!

 

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Brevi nozioni sulla fiaba

Posted by Paolo su 17 febbraio 2018

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Introduzione

Il linguaggio della fiaba è universale; esso va bene per tutte le età, le razze e i diversi popoli che abitano la Terra.

La sua origine non è conosciuta; non esiste né un periodo né un luogo specifico che possa identificarne, univocamente, la nascita.

I primi racconti sono sorti in molti luoghi disseminati sul nostro pianeta, ed hanno iniziato a raccontare la realtà dei fatti; si può immaginare che storie simili siano state concepite anche nello stesso periodo temporale, ma in luoghi distanti migliaia di chilometri e da soggetti completamente differenti. Oppure, sono sorte in un contesto specifico e da questo sono migrate lontano; questa diffusione le ha modificate nei particolari, ma non nei contenuti generali ed è anche per questo che storie simili si sono sviluppate in India, come in Europa.

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Come detto le primordiali storie (non stiamo ancora parlando della fiaba!) si basavano sulla realtà, ma pure su ciò che allora s’intendeva per realtà o meglio su ciò che alcuni nel corso della vita avevano osservato e in qualche modo, cercato di spiegare. La vita di tutti i giorni era fatta di amore, paura, abbandono, guerra, infelicità, gioia, morte, ovvero di tutti quei fatti e di stati d’animo che ancora oggi ci appartengono. Non mancavano, quindi, gli spunti per raccontare situazioni differenti e particolari, ma pur sempre con fondi di variabile verità.

Andiamo oltre e proviamo a pensare a un maremoto osservato da un’altura o ad un’aurora boreale o ad uno sprofondamento di un terreno o alla giornaliera variazione del livello delle acque dovuto alle maree. Tutte esperienze quasi impossibili da capire per quei tempi, alle quali i più fantasiosi, però, davano motivazioni più o meno bizzarre.

E non possiamo trascurare le diverse malattie mentali che potevano affliggere quegli esseri umani (pazzia, demenza, allucinazione,…) e nemmeno i problemi fisici sugli esseri viventi; anche queste diversità facevano parte di fenomeni poco chiari, ma vi erano soggetti che ne davano la propria interpretazione e da queste ne nascevano nuove storie.

Tutto ciò non deve però far pensare che l’ideazione della struttura letteraria della fiaba sia avvenuta allora; le varie caratteristiche proprie di ciò che oggi definiamo fiaba e che in seguito descriveremo, hanno avuto un lungo percorso formativo durato molto tempo.

E non si può neanche pensare che coloro che hanno iniziato a divulgare le cosidette prime fiabe, siano state delle persone prese dal popolo, degli ignoranti che si divertivano in tal modo. La complessità e l’unicità del racconto fiabesco, comporta buoni livelli di conoscenza e solo colui che possedeva queste capacità era in grado di narrare in modo che gli ascoltatori fossero molto interessati dalle parole che venivano udite.

Si può quindi immaginare che vi siano stati dei “sapienti creatori” della singola o di più fiabe, i quali abbiamo tramandato al popolo, oltre al contenuto, anche l’appropriato modo divulgativo; lo stesso popolo, ha così continuato a divulgare il racconto diffondendolo nei territori e allo stesso tempo apportando modifiche, inserendo ed eliminando vari dettagli. Anche per questo, come già accennato, sono nate più versioni di un medesimo racconto, frutto delle situazioni, delle epoche, dei luoghi e delle persone.

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1.0 VARI ASPETTI DELLA FIABA

Nel corso del ventesimo secolo innumerevoli e validi studiosi (“studiosi di folclore” secondo Luthi) hanno prodotti svariati lavori dedicati alle fiaba in generale; partendo dalla propria struttura (Propp con le sue famose funzioni), all’interpretazione psicoanalitica (Bettelheim), all’analisi letteraria (Luthi), all’interpretazione onirica (Jung, Von Franz) e questo citando solo alcuni tra i più rappresentativi.

Grazie ai lavori di questi esperti, ecco di seguito un elenco delle varie caratteristiche letterarie della fiaba, ovvero delle forme dei contenuti che si ritrovano nelle storie. Ovviamente in un singolo racconto non troveremo mai tutte le proprietà di seguito descritte, ma tutte le fiabe presentano uno o più aspetti di quelli descritti nei paragrafi seguenti.

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1.1 – FIABA E REALTÀ. La fiaba riporta azioni reali, ma allo stesso tempo è lontana dalla realtà. Questa caratteristica si percepisce sin dall’inizio; difatti per introdurci al racconto vi sono diverse formule di rito, che però fanno subito comprendere che non andiamo a parlare di qualcosa di attuale. Le formule più conosciute sono “C’era una volta”, “Tanto tempo fa”, ma anche dizioni più goliardiche del genere “Quando ancora i gatti volavano”, per citarne una. Possiamo anche aggiungere che la fiaba è qualcosa di quasi naturale che si discosta dalla nostra realtà, rimane lontana perché vive nel suo mondo; in questo “quasi naturale” ovvero nella più o meno somiglianza con la realtà, coesiste la correlazione con la vita vera.

1.2 – RACCONTO D’AVVENTURA. La fiaba è un susseguirsi di azioni, di avvenimenti che portano i personaggi a muoversi nella risoluzione dei vari problemi. La cosa importante, ciò che rappresenta uno dei messaggi principali della fiaba è quindi l’azione, la dinamicità delle varie scene.

1.3 – DESCRIZIONI. La fiaba non contiene descrizioni al di là di ciò che è importante ed essenziale per la storia. Facciamo degli esempi: il bosco è solo un bosco; gli occhi di un personaggio rimangono tali e non sono descritti del tipo “taglio tondo con l’iride multicolore e incastonati a perfezione nel viso”; non vi sono definizioni dettagliate dei colori; ecc.

Il racconto è chiaro e conciso; le azioni che si svolgono sono semplificate; i personaggi sono ben tratteggiati e per essi, di solito, non si ricorre ai nomi propri, bensì alle loro attività quali possono essere il Principe, la Regina, il fornaio, il fratello, ecc.. I personaggi sono quindi tipici, ma non unici.

La mancata descrizione non è una perdita, ma un guadagno perchè conferisce ad ogni elemento la propria forma e lascia più nitida la vera caratteristica, che come detto è il racconto d’avventura.

1.4 – ESSERI SOPRANNATURALI. Quanto detto nel precedente paragrafo, vale per ogni oggetto e personaggio e tra questi anche per gli esseri soprannaturali, volendo intendere streghe, maghi, giganti e così via. Tali personaggi sono importanti per l’andamento della storia, ma non suscitano particolare interesse per il loro aspetto, anche orribile. Coloro che incontrano questi esseri, non risultano impressionati più di tanto e sono affrontati in maniera semplice e poco o nulla drammatica.

Tali esseri, di solito, sono collegati all’OGGETTO MAGICO che entra nel racconto per risolvere uno specifico problema. Il suo utilizzo è ben determinato e solitamente unico; esso viene percepito per quello che rappresenta (una pietra; un anello; una pentola; ecc…) e in ogni modo non con l’intensità che andrebbe riservata a un oggetto con magiche proprietà; dopo essere stato usato, scompare dal racconto. L’oggetto magico dona un PRODIGIO (mediante il quale viene risolto il problema) e di fronte ad esso, non c’è quasi mai, stupore.

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1.5 – NUMERI. I numeri prediletti nella fiaba sono l’1 (l’eroe; l’antagonista; ecc…); il 2 (i fratelli, le sorelle, ecc…); il 3 (le prove; i tentativi; ecc…); il 7 (Pollicino; sette fratelli; ecc…); il 12 (Dei dell’Olimpo; Cavalieri Tavola rotonda; ecc…)

1.6 – ISOLAMENTO. Nella struttura letterale della fiaba troviamo questa proprietà, che indica come un’azione venga ripetuta più volte e le successive alla prima non fanno bagaglio delle informazioni già avute. In pratica il personaggio della storia non bada alla somiglianza delle situazioni, ma agisce sempre ripartendo da zero.

Un paio di esempi per comprendere meglio questo aspetto.

– Un tizio viene inviato in uno specifico luogo per effettuare un determinato compito, ma questi trova sul suo percorso un “disturbo” che lo convince a fare un’altra azione. Ritornato alla sua dimora, all’inizio viene rimproverato per la disubbidienza effettuata, ma poi, il giorno successivo, reindirizzato al compito primordiale, che ancora non effettuerà per altre due volte e subirà lo stesso castigo nel ritorno a casa.

– Ad un tizio viene imposto il superamento di una prova per la conquista di un premio e questo avviene; allora chi aveva imposto la prima prova, ne indica una seconda e poi una terza. Colui che si trova così a dover superare le prove, non si lamenta di questo aggravio, procede avanti e non chiede il motivo di una ulteriore prova.

1.7 – RIPETIZIONI. Nella fiaba troviamo di frequente molte ripetizioni, sia che si tratti di azioni e prove come negli esempi del paragrafo precedente, sia che si tratti di particolari frasi o di solo parole del racconto. Se in poche righe viene ripetuto tre o quattro volte la stessa parola (es. “bellissimo”), esso serve a mettere in risalto l’oggetto del discorso a cui l’aggettivo viene dedicato.

La ripetizione letterale di frasi o singole parole, è inoltre base indispensabile di un buon narratore; questi non potrà mai dire frasi del tipo: “Tutto avvenne come la prima volta”, bensì sarà necessario ripetere tutto una seconda volta.

 

 

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1.8 – FIABE E REALTÀ 2. Come detto la fiaba è correlata alla vita vera e rappresenta gli sforzi da compiere contro le difficoltà che si incontrano. Superare tali avversità, rappresenta un messaggio che dice come questo sia possibile e tutti sono in grado di riuscirci. Si può così pretendere una vita gratificante e felice, ma alle volte è necessario combattere per ottenerla.

Nelle fiabe cosidette popolari che si differenziano da quelle classiche per un più fedele rispetto della tradizione orale e da una diffusione correlata a uno specifico territorio, questa apparente coerenza con la realtà è ancora più vera. Questo accade perché all’interno delle stesse storie, sono riportate particolari situazioni di specifici momenti storici, luoghi e abitudini locali, usanze caratteristiche che appunto ne permettono una localizzazione più circoscritta a uno specifico (esistente) territorio. La sua formazione è la medesima, basata su antiche storie che una volta trasportate dai cantastorie in altri contesti geografici, hanno attecchito modificandosi nei particolari territoriali e culturali. Troviamo perciò modifiche inerenti alle abitazioni, alle attività lavorative, agli animali domestici, agli oggetti, ai personaggi principali e via dicendo, lasciando però inalterato il tema dominante del racconto.

Per questi motivi la fiaba popolare si trova ancora più vicina alla realtà.

 

2.0 FUNZIONI EDUCATIVE DELLA FIABA

L’esperienza di raccontastorie dei miei primi dieci anni di attività (2008-2017) nei quali ho effettuato circa 150 tra spettacoli all’aperto, nelle scuole e nelle biblioteche, mi ha convinto ancora di più nel ritenere le fiabe, veramente, importanti per lo sviluppo del bambino.

Non mi è mai capitato di trovare un rifiuto da parte dei giovani spettatori, dopo che avevo detto loro che avrei raccontato una fiaba; e questo anche portando classici come “Cappuccetto Rosso” e “Cenerentola”, che anzi in certe occasioni hanno riscosso un interesse maggiore delle mie aspettative.

Non sono mai riuscito a salvare il Lupo, che tutti, ma proprio tutti, volevano vedere morto. So che non è educativo, oltre che un errore, cercare di ribaltare la realtà (il “grande” cattivo che viene perdonato), ma alcune volte ho voluto provare e il risultato è risultato sempre quello.

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Per questi e per altri motivi, mi sembra così importante elencare alcune tra le funzioni educative, che aiutano i bambini a imparare, conoscersi, confrontarsi e divertirsi.

 

  • Rappresentazione della vita. Un argomento, questo, già analizzato in precedenza è proprio quello di rappresentare la vita con tutti i suoi aspetti (amore, gelosia, separazione, abbandono, paura, inferiorità, diversità, morte) in modo chiaro e aderente alla realtà. La lotta contro di essi è inevitabile e soltanto chi non si ritira, chi si allontana da essi, può sperare di risorverli e di uscire vittorioso.

  • Imparare a conoscerci meglio. La fiaba viene adattata dal lettore che ne prende le porzioni che più lo interessano. In tal modo il lettore si scopre interessato e impara a capire ciò che più lo attira, quello che più si avvicina al suo modo di essere, che può anche variare con il tempo o la specifica situazione.

  • Educazione morale. Sebbene la fiaba non contenga per sua struttura, un epilogo descrittivo del messaggio, grande o piccolo, che porta, essa contiene modalità che permettono di capire il bene e il male, in senso lato, in modo comprensibile e facile.

  • Sviluppo della fantasia. La fiaba insegna a creare e provare nuove idee; non ci sono limiti in questi campi.

  • Opera d’arte. Soddisfa i piaceri artistici presenti in tutti i lettori, rendendoli attori anche se non lo sono mai stati. Chiunque attraverso la narrazione e la recitazione effettuata a qualsiasi livello professionale, può immedesimarsi nei personaggi del racconto e soddisfare quei bisogni artistici, che specialmente nei bambini e nei ragazzi, sono più presenti.

Uccello

Questo ultimo aspetto, ricopre un ruolo fondamentale dell’educazione che la fiaba offre, in particolar modo verso i più giovani. Recitando il personaggio scelto o quello a loro assegnato, i giovani attori si immedesimano subito nella parte, ma non travalicano gli altri per mostrarsi più bravi. Ognuno conosce le proprietà del personaggio interpretato (Lupo, Cappucceto Rosso, Fata, Cenerentola, Principe Azzurro, ecc…) e sa quanta parte recitante potrà compiere nella storia; non c’è, quindi, l’intenzione di esagerare, di superare quanto consentito, ma bensì di rimanere nei proprio ruoli.

Vi è un ordine, un rispetto reciproco che si stabilisce al momento stesso che inizia la recitazione; e questo accade anche tra bambini che non si conoscono. Proprio una bella lezione di vita!

Bibliografia

  • Bruno Bettelheim – Il Mondo incantato

  • Silvia Blezza Picherle – Sulla fiaba e sull’avventura

  • Max Luthi – La fiaba popolare europea

  • Vladimir J. Propp – Le radici storiche dei racconti di fate

  • Marie-Louise von Franz – Le fiabe interpretate

  • Marie-Louise von Franz – Il mondo dei sogni

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Oh che bel castello!

Posted by Paolo su 24 gennaio 2018

Il 19 gennaio 2018, presso il Castello di Terrarossa nel comune di Licciana Nardi (MS), si è svolta una giornata d’altri tempi, con numerose attività che hanno impegnato diversi scolari della scuola primaria e secondaria di primo grado.

Locandina

Il mio gruppo era composto da 10 baldi giovani, con i quali ci siamo cimentati nella creazione di una fiaba, a cui è stato dato questo titolo:

AVVENTURE NEL BOSCO: l’Anello di Fuoco.

Poi, non paghi del risultato raggiunto, nel pomeriggio abbiamo messo in opera la recita della fiaba, con tanto di danza finale. Ecco alcune immagini dello spettacolo.

Inizio

I due Fratellini che discutono.

Seconda

La Pazza del bosco che parla con la Bambina, la quale rimane un po’ sorpresa dei suoi discorsi. Dietro la Pazza c’è l’Arrangiatore dei suoni che di tanto in tanto allietava le varie scene con varia strumentazione musicale.

terza

La Strega e il suo fidato Corvo.

quarta

La Bambina ha finalmente ritrovato il suo Gatto.

quinta

Consulto con la Maga per cercare un aiuto!

sesta

Il ringraziamento finale verso il pubblico che ha riservato scroscianti applausi per i nostri bravissimi attori in “erba“. Ecco i nomi:

Alma Cadonici, Agata Fierli, Tommaso Giuliotti, Matteo Luccini, Arianna Pacini, Caterina Pedrelli, Mariam Salim, Martina Tonelli, Greta Vinciguerra.

settima

Chi vuole, può scaricarsi la fiaba cliccando su: AnelloDiFuoco_Terrarossa

Oppure se ve la volete leggere subito, eccola qui.

Avventure nel Bosco: l’anello di fuoco

C’era una volta nel bosco verdeggiante ai confini dei territori più lontani, un albero grandissimo che svettava sopra tutto il resto. A circa metà della sua altezza vi era una capanna dove vivevano due Fratelli, una femmina e un maschio. I due avevano perso i genitori da poco tempo; si erano allontanati una mattina proprio al sorgere del sole con l’intento di andare a caccia, ma non avevano fatto ritorno la sera né le successive. I fratelli avevano cercato nei giorni seguenti qualche traccia che li potesse aiutare a capire cosa era accaduto, ma tutto era stato invano.

I fratellini, però, non si erano persi d’animo e sin da subito avevano iniziato a svolgere tutte quelle commissioni che prima erano compito dei genitori. Tra i due, il maschietto si mostrava un po’ pigro e la sorella di continuo lo riprendeva con lunghi discorsi, nella speranza di spronarlo a compiere i propri doveri. Ella era fin troppo generosa e difatti alle volte perdeva la pazienza e decideva subito cosa doveva esser fatto, altrimenti sarebbero rimasti a discutere ancora per chissà quanto tempo.

Un giorno al sorgere del sole, i due scesero per cercare un po’ di legna e mentre erano impegnati a raccogliere arbusti e ramaglia, videro comparire sul loro cammino un possente Corvo che con le ali semi aperte li osservava con sguardo minaccioso.

<<Che fate qui da soli? Bambini...>>, furone le parole che l’uccello rivolse ai fratellini e questi risposero in modo garbato ed esauriente. Il corvo fece altre domande molto personali e al termine li invitò a seguirli al castello dove abitava la sua padrona, una grande Regina (così disse!), facendogli capire che sarebbero stati ben ricompensati.

I due fratelli, abbindolati dal corvo, parvero contenti di quella proposta e sotto le possenti ali dell’uccello s’incamminarono verso il castello.

Quel sentiero non rimase deserto molto a lungo, perchè dopo che i fratelli lo ebbero abbandonato, comparve un Gatto che pareva essersi perso. Fu notato da un altro personaggio sopraggiunto in quel momento, la Pazza del bosco; era una giovane fanciulla sempre allegra, dai modi un po’ bruschi che spesso spaventava chi incontrasse sul suo cammino. Di certo non era nelle sue intenzioni perchè quello era il suo modo di comportarsi. Portava sempre una parrucca grigia in mano che durante le conversazioni agitava vorticosamente e i movimenti crescevano d’intesità man mano che i discorsi si facevano più complessi. Poi, all’improvviso, cessava di parlare e se ne fuggiva all’interno del bosco, sparendo ben presto dalla vista di tutti.

La visione del gatto, comunque, non la eccitò più di tanto. Dopo alcuni minuti comparve, sempre sullo stesso sentiero, una Bambina che altri non era se non la padrona del felino e appena vide la ragazza con la parrucca, le rivolse alcune parole: <<Ciao, scusa… Hai visto passare un gatto?>>. La Pazza squadrò da cima a fondo la bambina e presto iniziò a formulare frasi senza senso che poi degenerarono in un groviglio di parole quasi subito interrotto e la simpatica Pazza, se la squagliò di gran carriera.

La bambina rimase sorpresa da quel comportamento, ma la cosa importante era ritrovare il suo amato gatto e non si poteva attendere oltre.

Nel frattempo i due fratelli erano giunti nel castello diroccato, al cospetto della padrona del corvo, che altri non era se non una Strega che doveva la sua immortalità al sacrificio che compieva ogni anno; ella, infatti, poteva vivere per sempre, solo uccidendo giovani vite ed è facile intuire che i due fratelli rappresentassero proprio questo. Non si perse più di tanto in discorsi e aiutata dal corvo, condusse i poveri fratellini nelle galere dei sotterranei e qui li cacciò nell’attesa del sacrificio.

I due giovani appena compresa la misera fine a cui stavano andando incontro, iniziarono a piangere e a urlare con la speranza che qualcuno ascoltasse le loro suppliche. Il fratello sbraitava con tutto il fiato che aveva in gola e la sorella replicava, battendo sulle sbarre con alcune pietre che aveva trovato sul pavimento.

Fu proprio la costanza del loro tentivo, che dette un esito insperato.

Difatti, quelle suppliche furono raccolte dal… gatto!

Sì, proprio lui! Rapido s’introdusse nel castello e passando dai piccoli buchi che tempestavano quell’edificio in rovina, giunse nelle galere e una volta attraversate le sbarre, arrivò di fronte ai fratelli.

<<Posso fare qualcosa per voi?>>, chiese l’animale rivolto ai due; la sorella lo scongiurò di trovare qualcuno in grado di liberarli.

Il gatto dopo qualche strusciatina sulle gambe dei poveretti, riprese la strada del ritorno e una volta giunto nel bosco, iniziò forte a miagolare sperando di attirare l’attenzione della sua padrona.

Non passarono che pochi minuti e, finalmente, i due si ritrovarono e dopo i consetui baci (leccate!) e abbracci (azzampi!), il felino spiegò alla bambina cosa aveva scoperto.

<<Caspita! >>- esclamò la padroncina – <<…dobbiamo per forza andare dalla Maga, lei saprà come aiutarci!>>

La Maga era un’altra figura che popolava quel bosco verdeggiante, ma non era facile farsi ricevere. Si poteva accedere al luogo dove abitava, ma una volta spiegato il motivo della visita, era Lei che decideva se dichiararsi o meno ai richiedenti e molte volte non se ne curava affatto.

La bambina volle comunque provare e dopo essere entrata nella sua abitazione e aver spiegato per filo e per segno cosa era accaduto e di cosa aveva bisogno, un vorticoso vento prese a soffiare e gli oggetti presenti furono spazzati in tutte le direzioni. La bambina e il gatto si spaventarono assai, ma una volta cessato il vento, comparve di fronte a loro la Maga. Era una personcina graziosa e minuta, che prese a osservarli con attenzione, ponendogli loro questa risposta:<< Ho io l’oggetto che fa per voi>>.

Dal suo dito anulare si sfilò uno splendido anello e continuò:<< Questo è l’anello di fuoco che scioglie il metallo come se fosse burro. Basta appoggiarlo sulle sbarre e queste diventeranno come acqua infuocata e scivoleranno verso il basso. Eccolo… è vostro>>.

Proprio in quel momeno e non è dato di sapere come potesse essere in quel luogo, comparve la Pazza e iniziò a sbraitare su ciò che aveva visto.

<<Ah, ah, ah! Ma come può un anello fare quello che hai detto! Non ci credo! Non ci credo… non sono mica pazza! Non credo proprio che tu sia una Maga… dammi una prova della tua magia>>.

La Maga si girò verso la Pazza e le disse di stare a guardare; si rivolse al gatto e iniziò a formulare strani frasi dal significato oscuro, ma dell’ultima parte fu capito il significato:

<< Gira per l’aria vento sapiente,

trasforma il gatto e questo è niente;

ecco che appare, proprio stamane,

un corpo diverso è quello di un cane!>>

Capirete da soli cosa era accaduto! Incredibile a dirsi, ma il gatto fu trasformato in… Cane e questo fatto, sono convinto, non fu molto gradito dalla bambina.

Invece, il gatto mostrò gratitudine verso la Maga; in tal modo avrebbe potuto vendicarsi degli assalti che gli altri cani del bosco gli riservavano ogni volta che era solito incontrarli.

La Pazza sgranò gli occhi e si convinse dell’incantesimo. Decise quindi, d’accordo con la bambina che si doveva andare subito a liberare quei poveri fratelli. Così dopo aver ringraziato la Maga (la Pazza le baciò la mano per la felicità!), il gruppetto si avviò verso il castello e una volta intrufolati al suo interno, facilmente raggiunsero le galere e per liberarli fu un gioco da ragazzi.

Appena l’anello fu accostato alle sbarre, queste presero a scogliersi e in men che non si dica, i fratellini uscirono e presero la via del bosco.

Anche se erano stati attenti a non creare rumori, la strega e il corvo furono distolti dalle loro operazioni e si diressero verso le galere.

Quando giunsero nei sotterranei, i fratelli erano ormai lontani e pure la bambina con il suo cane; purtroppo, la Pazza non era riuscita a fuggire e venne così bloccata dalla strega.

Non appena le due “arpie” videro la ragazza, si meravigliarono assai. Chi era quell’individuo? Come mai si trovava nel luogo dove prima erano i due fratellini?

 La strega indirizzò quelle richieste alla sventurata, la quale rispose senza perdere tempo.

<<Sono IO… i due fratellini! Cosa pensavi di fare? Non hai nemmeno la più pallida idea di chi IO… sia in realtà!>>.

La strega indietreggiò di un passo e si fece guardinga.

La Pazza continuò. <<Guarda bene o strega malefica!… Ho sciolto le sbarre con il mio fiato e ora, se non ti farai da parte perchè me ne vorrei andare, raccoglierò tutta l’aria che i miei polmoni possono contenere e la riverserò su di te e su quell’uccellaccio nero che ti accompagna>>.

La strega era in grande imbarazzo! Quel soggetto che aveva di fronte aveva dei poteri eccezionali che potevano, sicuramente, competere con i suoi; rimuginò molti rapidi pensieri e giunse alla conclusione di cercare altrove le giovani vite necessarie per il suo sacrificio e concesse la libertà a quella strana creatura “mutante”.

Quando la Pazza uscì dal castello, trovò gli altri che l’avevano attesa nascosti dietro alcuni cespugli e insieme presero a correre verso il bosco, in direzione della capanna dei fratelli.

Giunti al grande albero lo salirono velocemente e una volta accolti nella dimora dei fratellini, questi organizzarono una grande festa per ringraziare coloro che avevano sfidato la strega per salvarli. La bambina, il suo gatto-cane e la Pazza del bosco, (che ora non appariva più così tanto pazza!), danzarono e cantarono fino a tarda notte e… vissero felici e contenti!

Castello di Terrarossa, 19 gennaio 2018.

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Fiabe Estate 2017

Posted by Paolo su 8 luglio 2017

Grillo+Pazzariello

Un periodo ricco di attività che è durato più del previsto.

Iniziamo con la manifestazione “Ursus in Fabula” che si è tenuta a Equi Terme (comune di Fivizzano – MS) nel giorno 29 luglio.

Spazio alla consueta gara di recitazione fiabe, che si è svolta nella splendida cornice della grotta.  Ecco la locandina:

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La sera dopo un lauto pasto sulle sponde del torrente Fagli, escursione alla Tecchia preistorica dove il bravo e simpatico archeologo Alessandro Palchetti, ha ripercorso la storia degli scavi effettuati dal lontano passato, che oggi ne permettono la fruibilità del sito archeologico

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Durante l’estate c’è stata la possibilità d’imparare un po’ di GEOLOGIA, grazie al Baffardello delle grotte di Equi, che in un modo tutto suo, ha insegnato e sperimentato alcuni importanti argomenti. Ecco i titoli degli incontri:

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Il primo incontro con il Baffardello è avvenuto il 22 luglio con il programma dal titolo: Come t’insegno a riconoscere una pietra da un piede. Ecco alcune immagini, inziando dagli esperimenti affettuati nell’ Apuan Geolab durante il pomeriggio.

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Poi una merenda prima di entrare in grotta.

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… e infine il giro nelle viscere della montagna.

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Nel frattempo il 4 e 6 agosto sono stato allo spazio bimbi del Palaron Fan Festival. Un grandissimo divertimento e guardate come i bravissimi organizzatori hanno addobbato il “misterioso” centro storico di Pallerone, dove sono stati fatti gli spettacoli.

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Il secondo appuntamento con il Baffardello è avvenuto sabato 12 agosto con il titolo: “Anche se trema non temo il tremore“;  ovviamente abbiamo parlato di TERREMOTO e dopo aver effettuato alcuni esperimenti … tutti in grotta!

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Ecco tre bamboretti in posa dopo l’uscita, sani e salvi, dalle grotte!

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Nel mese di settembre ho avuto la fortuna di partecipare alla festa di Moncigoli (MS) denominata Borg’ARTE. Interessante crocevia di molte arti che nello splendido borgo trovano il loro spazio, rendendolo per due giorni un luogo magico.

Altro appuntamento nel mese di ottobre alla Festa della Castagna di Licciana Nardi. Un magnifico pomeriggio, baciato da uno splendido sole, nel quale molti bambini hanno partecipato attivamente al concorso di scrittura e disegno di fiabe dal tema “Il castagno”.

 

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