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    Mi chiamo Paolo Cortopassi e sono un geologo dal 1991. Lavoro nell'Alta Toscana nei settori della prevenzione sismica sugli edifici (terremoto) e del dissesto idrogeologico (frane).

    Dal 2004 ho iniziato a sviluppare la mia grande passione per le fiabe , che racconto nei miei spettacoli.

    Le mie storie parlano di animali, bambini, piante, naturalità dei luoghi, ma anche di situazioni difficili dovute al movimento di frane, alla forza delle inondazioni, al tremore dei terremoti...

    Con questo spazio voglio condividere i miei interessi con chiunque possa esserne interessato. Ciao.

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Non siamo pronti per il terremoto!

Posted by Paolo su 1 febbraio 2013

Il 25 gennaio 2013 una scossa di Ml = 4,8 con epicentro presso Castiglione Garfagnana (LU) scuoteva un ampio territorio della parte settentrionale della Toscana, con risentimenti fino a Milano e Genova. Dopo una settimana le scosse registrate erano circa 340 (Dati Dipteris – Università di Genova).

SequenzaCastiglione2013

 

Osservando la mappa si può rimanere impressionati, ma se andiamo a vedere i valori di Ml dei vari sismi, otteniamo:

 

n. 2 sismi con Ml > 3 (4,8 e 3,3);

n. 18 sismi com Ml compresa tra 2 e 3;

il resto con Ml < 2.

L’Ingv nello stesso periodo registrava circa 270 scosse e, quindi, un numero minore ma solo perchè non includeva i terremoti inferiori a Ml=1, cosa che Dipteris ha invece inserito in questa circostanza.
TerremotoCastiglione

 

Solitamente le persone, riescono ad apprezzare i sismi con Ml> 2,5, ma la casistica è molto varia e dipende da moltissimi fattori, quali il sito dove ci si trova, se si è all’interno di edifici o all’aria aperta in auto o in bicicletta, a quale piano ci troviamo, in che posizione siamo (sdraiati, seduti, in piedi), cosa stiamo facendo (leggendo, dormendo, lavorando) e la sensibilità personale che ognuno possiede. Per un valido aiuto per capire i vari gradi d’intensità di un terremoto, andare su MMI .
Le sensazioni avvertite, chi vuole, le invia all’interno di un questionario (Hai sentito il terremoto) e il prodotto finale è questo:
Castiglione

Il caso specifico è relativo alla scossa di Ml 4,8 e ci mostra già qualcosa d’interessante. Possiamo osservare come comuni sulla costa del mar Ligure (Pietrasanta, Viareggio, Massarosa, Pisa, Livorno con MCS = 4/5) abbiamo collezionato questionari indicanti un maggiore scuotimento rispetto ai comuni di Massa, Stazzema, Camaiore (MCS = 3) che si trovano più vicini all’epicentro. Questo vuol dire che alcune persone a Livorno (70 km dall’epicentro) hanno percepito maggiormente il terremoto rispetto ad alcune persone di Massa (25 km dall’epicentro). Strano, vero? No, è un fatto possibile e dipende quasi sicuramente dall’ampliamento che i depositi granulari medi e fini di cui sono formate le pianure costiere (sabbie e limi, in generale), effettuano sull’impulso sismico; si può quindi generare uno scuotimento maggiore che amplifica il segnale sismico e seppur a grandi distanze, genera una scossa ben percepita.
Questo fenomeno è già successo? Certo e in un recentissimo passato, ovvero negli ultimi sei mesi. Osserviamo le mappe che seguono
Emilia_20maggio2012
Emilia_29maggio2012
Le mappe rappresentano due delle principali scosse del terremoto dell’Emilia (20 e 29 maggio 2012), ben risentite sulle costa toscana come testimoniano i valori dei questionari inviati.

Da queste semplici evidenze è, quindi, un dato di fatto che i forti terremoti che accadono nelle zone sismiche della nostra penisola (Appennino settentrionale, Pianura Padana) sono ben risentiti anche sulla costa, a volte anche in maniera maggiore rispetto a zone molto più vicine all’epicentro.

Questo è un problema… ma che genere di problema è?

I territori cosi lontani dalle zone sismicamente note, non hanno tradizione di terremoti, ovvero non lo considerano un problema. E questo può anche risultare corretto, a patto che se ne conoscano gli effetti.
Purtoppo, però, la stragrande maggioranza della popolazione che abita le coste (e sono moltissimi!) non hanno che poche nozioni sul terremoto se non quello che passa su tv e internet; entriamo nel vivo del discorso.

Manca una cultura ragionata e sensata sulla calamità terremoto e allora si prende per buono tutto quello che passa nei media, ma non ci si preoccupa di sapere da quali fonti provengono le informazioni; ne consegue il caos più completo. La sentenza dell’Aquila, poi, ha creato una quasi completa sfiducia verso quelle istituzioni pubbliche create appositamente per l’oggetto (INGV), per cui in questo bailamme s'”infilano” tutti coloro che vuoi per notorietà, lustro o solo per il gusto di comandare, pretendono di avere la bacchetta magica e di risolvere le questioni. I risultati, casomai non l’aveste ancora capito, ci offrono le situazioni quali quella osservata nella notte tra il 31 gennaio e l’1 febbraio 2013 a Castelnuovo Garfagnana, con migliaia di persone che hanno passato la notte al freddo, giovani e vecchi, malati e anziani che, spero, si siano chiesti anche, PERCHE’ hanno dovuto fare tutto questo.

Ma allora se veramente non siamo ancora pronti per il terremoto cosa potremmo iniziare a fare. Mi permetto, quindi, in conclusione dell’articolo, di elencare alcune piccole indicazioni, a mio modo di vedere, utili per queste circostanze.

1. Il SINDACO è il principale responsabile e organo di Protezione Civile nelle calamità nel territorio comunale; egli ha il dovere primario di conoscere e riconoscere, meglio di ogni altro, i rischi presenti nel suo territorio (leggi: Sindaco ) . Bene d’ora in poi per fare il sindaco sarà obbligatorio che i candidati abbiano conseguito attestati e diplomi (seri!) a seguito di corsi specifici sui comportamenti durante le calamità.

2. Primo punto da attuare in tutti i comuni è la messa a norma (sismica, strutturale, impiantistica, ecc.) delle scuole di ogni livello; prima di fare piazze, manifestazioni, viaggi di rappresentanza, feste paesane, ecc., sarà compito di ogni comune quello di provvedere alla messa a norma delle strutture scolastiche, pena la non rielezione.

3. Inserimento nei libri di testo scolastici delle scuole dell’obbligo, di un capitolo dedicato ai comportamenti da tenere a seguito di tutte le calamità naturali e non (suggerito da Solarino). Aggiungo, che con il procedere del grado scolastico, le nozioni dovranno farsi sempre più complete ed esaurienti.

4. Ogni cittadino deve essere a conoscenza dei vari gradi di rischio presenti nel luogo in cui abita (compresa la propria abitazione) e all’interno del proprio comune. Il comune deve farsi promotore della corretta informazione verso tutti i suoi cittadini.

5. L’informazione deve essere sempre corretta, chiara, semplice ed esauriente e tutti coloro che saranno chiamati a diffonderla, dovranno garantire nozioni coerenti e sovrapponibili tra di loro.

6… sono graditissimi altri suggerimenti. Paolo

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4 Risposte a “Non siamo pronti per il terremoto!”

  1. Vota M5S!

  2. simona said

    Condivido .In questi giorni Paolo sono incavolata nera:mia figlia va in una scuola non sicura il Liceo scientifico di Villafranca e nessuno si vuole prendere la responsabilità di dire le cose come stanno . Per paura che la scuola venga chiusa o trasferita in container . Il preside perchè se chiude la scuola perde gli iscritti e a loro , presidi,interessa il numero degli scritti sono ormai manager , la provincia dovrebbe trovare fondi che non ha !!!. Allora ? incrociamo le dita che non succeda niente .Io non riesco a piegarmi a questa logica .Ma la mia è una battaglia persa contro i mulini al vento!
    Ciao Simona

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